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Artrosi del ginocchio

L’artrosi del ginocchio, nota anche con il termine gonartrosi, è una patologia di natura degenerativa caratterizzata dall’usura della cartilagine articolare, il tessuto che riveste le superfici delle articolazioni. I sintomi di questa condizione, peraltro molto comune, includono dolore e rigidità articolare.

Nelle fasi iniziali e precoci, le terapie conservative possono essere efficaci per gestire la gonartrosi. In particolare, in relazione alla condizione individuale, è possibile optare per trattamenti infiltrativi con acido ialuronico (la cosiddetta viscosupplementazione) o con farmaci cortisonici, al fine di ridurre l’infiammazione e il dolore migliorando la mobilità articolare.

Una strategia innovativa nel trattamento della gonartrosi è rappresentata dall’utilizzo di derivati piastrinici. Il PRP o plasma ricco di piastrine, ricco in fattori di crescita, viene ricavato a partire da una piccola quantità di sangue autologo (ossia prelevato dal paziente stesso), centrifugato e successivamente infiltrato a livello articolare.

Chirurgia protesica del ginocchio

Nei casi di gonartrosi avanzata, quando le terapie conservative si rivelano inefficaci e i sintomi della patologia diventano invalidanti per il paziente, incidendo profondamente sulla sua qualità di vita, si rende necessario il ricorso al trattamento chirurgico per la sostituzione dell’articolazione danneggiata con un impianto artificiale: la protesi di ginocchio.

Il ginocchio è composto da 3 compartimenti: mediale, laterale e femoro-rotuleo. A seconda dell’interessamento di uno o più comparti, vi sono vari tipi di protesi di ginocchio.
Quando la problematica artrosica interessa tutta l’articolazione, ovvero tutti e 3 i comparti, si impianta una protesi totale di ginocchio. Talvolta nel caso siano interessati uno o 2 comparti, in alcuni casi, si può precedere alla protesi parziale isolata o combinata. Questa, anche detta protesi monocompartimentale, permette la sostituzione di uno solo dei compartimenti del ginocchio. È una procedura mininvasiva che consente risparmio dell’osso anche in previsione di future revisioni.


Artrosi dell’anca

L’artrosi dell’anca, o coxartrosi, è una patologia degenerativa caratterizzata dall’usura progressiva della cartilagine articolare.  L’usura cartilaginea che provoca l’insorgenza del dolore con difficoltà nel camminare e nello svolgere le attività quotidiane può essere primaria ovvero una degenerazione articolare dovuta al fisiologico “invecchiamento” delle articolazioni, oppure secondaria quando è causata da fattori che predispongono l’usura della cartilagine come traumi pregressi o fratture, malformazioni (displasia) oppure necrosi della testa femorale. La diagnosi viene effettuata con una semplice radiografia del bacino e nelle fasi inziali è possibile mettere in atto una serie di strategie conservative, farmacologiche e fisiche.

Chirurgia protesica dell’anca

L’approccio conservativo non è efficace in tutti i casi di artrosi dell’anca. La progressione della patologia, infatti, può causare limitazioni nella deambulazione e nel movimento tali da interferire profondamente con il normale svolgimento delle attività della vita quotidiana come ad esempio mettere o togliere i calzini. La progressione della patologia può diventare invalidante, causando sedentarietà e isolamento, con ripercussioni anche in termini di benessere psicofisico generale.

 

Nei casi di coxartrosi avanzata si rende quindi necessaria la soluzione chirurgica di sostituzione articolare. Una procedura durante la quale le superfici articolari danneggiate vengono sostituite con componenti in metallo, generalmente leghe in titanio.

Negli interventi di artroprotesi d’anca mi avvalgo dell’utilizzo di tecniche chirurgiche mininvasive che, salvaguardando quanto più possibile i tessuti nobili, determinano minore dolore in fase postoperatoria e un recupero più rapido della funzionalità articolare.

Fallimenti di impianti protesici

Dato l’aumento della aspettativa di vita e dal numero di impianti utilizzati in passato, sia per la normale usura delle componenti protesiche correlata all’utilizzo, sia a causa di complicanze specifiche, gli impianti di protesi d’anca e di ginocchio possono richiedere un intervento di revisione.

È una procedura chirurgica complessa, che richiede un’attenta pianificazione preoperatoria, tuttavia è volta a ripristinare la funzionalità dell’articolazione grazie alla sostituzione delle componenti protesiche usurate o danneggiate con un nuovo impianto protesico.

Le patologie di anca e ginocchio sono la mia specialità

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